La trimestrale di Oracle, recentemente pubblicata sui principali media finanziari a stelle e strisce, ha denotato un buon supporto da parte dei servizi cloud, che ancora una volta rappresentano una locomotiva indispensabile per poter permettere il raggiungimento di risultati di periodo comunque positivi.
Oracle, di fatti, nel suo comunicato diramato agli stakeholders ha affermato di aver archiviato il secondo trimestre fiscale con un fatturato inferiore alle attese, a causa del maggior calo nelle vendite di nuove licenze software per la scelta di potenziare il segmento dei servizi IT e cloud.
In particolare, sottolinea il comunicato, i ricavi nel periodo considerato si sono attestati a 9 miliardi di dollari, sostanzialmente invariati rispetto al dato dell’analogo periodo del precedente esercizio, ma al di sotto dei 9,12 miliardi di dollari che erano stati indicati dal consenso.
L’utile per azione, al netto delle componenti straordinarie, si è attestato a 0,61 dollari, leggermente superiore ai 0,60 dollari indicati dal mercato. I ricavi delle nuove licenze software sono calate del 20 per cento, mentre le vendite derivanti dal business cloud hanno registrato un incremento del 62 per cento, portando la loro incidenza sul fatturato complessivo pari al 12 per cento e dimostrandosi, come sopra abbiamo affermato e come ancora una volta viene ribadito dai conti economico trimestrali, come un punto di riferimento imprescindibile per guidare la società verso il conseguimento dei propri obiettivi di periodo.
A questo punto, la società è attesa dai nuovi risultati di periodo che concluderanno il 2016. L’attesa degli stakeholders è abbastanza elevata, anche se difficilmente il trimestre conclusivo riuscirà a rivoluzionare gli approcci già formulati nel corso degli ultimi tempi.