L’Ape? L’anticipo pensionistico pesa tra il 4,2 per cento e il 4,6 per cento sulla pensione degli italiani. A tanto ammonterebbe infatti l’oscillazione del peso della rata sulla pensione netta maturata per ogni anno di anticipo pensionistico volontario su una media di 20 anni, con un tasso di finanziamento del 2,7 – 2,8 per cento – riporta il quotidiano Il Sole 24 Ore – e un premio assicurativo pari al 30-32 per cento del capitale, partendo una pensione netta maturata di 750 euro al mese e arrivando a un assegno di 2mila euro.
Ad ogni modo, oltre simulazioni effettuate dal quotidiano italiano, si attendono nuove proiezioni direttamente da Palazzo Chigi, con lo staff che fa capo a Marco Leonardi che dovrebbe già aver predisposto alcune proiezioni, probabilmente celate fino al momento della definizione delle intese con Abi e Ania, e che potrebbero aprire a nuove variazioni sul tema.
È comunque oramai assodato che allo stato attuale delle cose il tasso di finanziamento dell’Ape oscilli intorno al 2,7-2,8 per cento, con un premio assicurativo tra 30 e il 32 per cento del capitale. Come previsto dal dispositivo dell’Ape volontaria, va poi tenuto conto della presenza di una commissione per il fondo di garanzia (1,6 per cento) e di una detrazione fiscale del 50 per cento sulla quota degli interessi e del premio assicurativo (così come indicato dall’ultima legge di bilancio).
Infine, per la restituzione del prestito il cosiddetto periodo di riferimento è pari a 20 anni. Non è però escluso che possano esservi delle modifiche nel corso dei prossimi giorni, fino ad arrivare all’attesa versione definitiva e finale.