Il calendario macroeconomico statunitense nel corso degli ultimi giorni ha fornito una serie di dati piuttosto interessanti sull’evoluzione delle principali variabili fondamentali interno al Paese nordamericano. Tra i principali, spicca l’aggiornamento sulla fiducia dei consumatori rilevata dall’University of Michigan, che a settembre (dato ancora preliminare) è calata solo in via marginale, a 95,3 punti, contro i precedenti 96,8 punti.
Le condizioni correnti sono invece migliorate a 113,9 punti contro dato precedente di 110,9 punti, a fronte di una correzione delle aspettative a 83,4 punti da 87,7 punti. Gli analisti ritengono che con ogni probabilità il dato finale dell’indagine fornirà però un quadro più negativo, con l’incremento della percentuale di interviste svolte dopo gli uragani. In ogni caso, di solito le correzioni della fiducia che seguono i disastri naturali sono di breve durata, fornendo poi un impulso statistico per il recupero del terreno perso a causa di simili eventi.
Tra gli altri dati pubblicati spicca anche l’aggiornamento dell’indice Empire della NY Fed, che nel mese di settembre è risultato essere poco variato a 24,4 punti, contro i 25,2 punti di agosto. Lo spaccato dell’indagine è comunque positivo in maniera omogenea, visto e considerato che gli aumenti sono diffusi a tutte le componenti: gli ordini passano a 24,9 punti da 20,6 punti, le consegne a 16,2 punti da 12,4 punti, gli ordini inevasi a 8,9 punti da -4,7 punti, gli occupati a 10,6 punti da 6,2 punti.
Le aspettative a sei mesi sono solide, a 39,3 punti, sebbene in marginale calo rispetto ad agosto (45,2 punti), e con un miglioramento della spesa in conto capitale a 17,1 punti contro il precedente dato di 9,3 punti.