I passi in avanti ci sono, anche se gli osservatori ritengono che i margini di efficientamento e di ulteriore miglioramento siano molto evidenti, e che tanto rimanga ancora da fare sul comparto. Parliamo, in questo caso, dell’andamento dell’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione, che gli ultimi dati ufficiali risalenti al mese di marzo confermano pari al 2,4 per cento del prodotto interno lordo nell’intero 2016, con un passo in avanti migliorativo di tre decimi di punto percentuale rispetto al 2,7 per cento che invece era stato rilevato nel corso del precedente 2015, e peraltro in coerenza con i dati annuali già pubblicati lo scorso 1° marzo.
Tra gli altri dati pubblicati, rileviamo ancora come l’avanzo primario sia stato definito stabile all’1,5 per cento del prodotto interno lordo, e che il dato di stabilità sia il frutto del fatto che sia le entrate – da un parte – che le uscite – dall’altra parte – al netto degli interessi sono diminuite di sette decimi. La pressione fiscale è scesa di quattro decimi di punto percentuale al 42,9 per cento. infine, si rammenta dai dati ufficiali come nel corso del solo quarto trimestre, il deficit è risultato pari al 2,3 per cento del prodotto interno lordo e il surplus primario all’1,7 per cento, con dati che risultano essere entrambi invariati rispetto allo stesso trimestre di un anno prima.
Contemporaneamente sono stati altresì pubblicati nuovi dati macro statistici sul reddito disponibile delle famiglie, calato dello 0,6 per cento in termini nominali e dello 0,9 per cento in termini reali sul trimestre di riferimento, e sul tasso di risparmio, diminuito di un punto percentuale sulla base congiunturale, ma comunque con un aumento per quanto concerne l’intero 2016, che va in porto con uno sviluppo dell’1,6 per cento.