In Germania sono stati recentemente pubblicati gli ultimi aggiornamenti statistici relativi all’andamento delle vendite al dettaglio, che in riferimento al mese di gennaio (l’ultimo al quale è possibile riferire una statistica puntuale) hanno evidenziato un’inattesa correzione, con flessione complessiva di -0,8 punti percentuali su base mensile, almeno in parte controbilanciata da una revisione al rialzo del precedente da -0,9 per cento a 0,0 per cento, sempre mese su mese.
Ad ogni modo, si noti come l’indice si sia fermato sempre al di sotto del consenso dei principali analisti di mercato, che prevedeva un aumento di +0,3 per cento su base mensile. Positiva è invece l’evoluzione dell’indice annuale, in grado di beneficiare di una revisione al rialzo dei dati di dicembre, da -1,1 per cento a +0,4 per cento anno su anno, e registra inoltre un’accelerazione a +2,3 per cento annuo nel mese di gennaio, ribadendo pertanto il buono stato di “forma” rispetto al passato.
Si attendono ora gli aggiornamenti sull’indice della fiducia delle famiglie, un indicatore che potrebbe andare a influenzare l’evoluzione delle vendite la dettaglio nel corso del prossimo futuro a breve termine. è possibile che il quadro possa essere in tiepido miglioramento, confermando i dati già diffusi in ambito preliminare e, dunque, segnalando che la fiducia dell’area tedesca – e almeno di riflesso parziale quella dell’area euro – sia in buon sviluppo.
Sempre in ottica macro si registra infine la pubblicazione della stima preliminare dell’inflazione, che passa dall’1,8 per cento su base annua di gennaio al 2,0 per cento anno su anno, allineandosi così al target fissato dalla Banca centrale europea. Sono limitate al momento le pressioni sottostanti, con l’inflazione core stabile per il terzo mese consecutivo a +0,9 per cento anno su anno. In termini di componenti, il contributo maggiore è venuto dai prezzi di alimentari, alcolici e tabacco.