Avere un budget per studenti universitari aiuta a non accumulare troppi debiti e a non essere stressati dai soldi: vi permetterà di pagare le bollette in tempo e sapere quando avete del denaro extra per le cose divertenti. È ottimo anche per gestire eventuali spese improvvise. Inoltre, saper controllare il proprio denaro è la strada per il successo futuro. Insegna a risparmiare e a fare scelte intelligenti con ciò che si guadagna o si riceve da altri, come i genitori. Ma come fare?
Economia
Prestito personale, cos’è e come capire se faccia al caso tuo
Se stai cercando di consolidare i debiti o hai bisogno di prendere in prestito del denaro, un prestito personale è un’opzione da considerare. Ma cos’è un prestito personale? Ecco cosa sapere per aiutarti a decidere se uno è giusto per te.
Cos’è il rendimento di convenienza
La nozione di “rendimenti di convenienza” è stata introdotta per la prima volta da Kaldor come il valore dei beni fisici, contenuto nelle rimanenze risultanti dal loro intrinseco utilizzo per il consumo, che spetta solo al proprietario del bene fisico e che deve essere detratto dai costi di carico. Analogamente, Brennan e Schwartz definiscono il rendimento di convenienza come il flusso di servizi che spetta al proprietario del bene fisico ma non al proprietario di un contratto per la futura consegna del bene. Questi benefici della detenzione di scorte fisiche spesso derivano da carenze locali e dalla capacità di mantenere in funzione il processo di produzione.
Working ha poi dimostrato che la resa di convenienza può assumere vari livelli nel tempo, soprattutto per le materie prime stagionali come il grano. Egli sosteneva che quando i livelli di inventario sono elevati la convenienza derivante dal mantenimento di un’unità addizionale del bene fisico è piccola e può essere pari a zero o addirittura negativa. D’altra parte, quando i livelli delle scorte sono bassi, la resa di convenienza può essere significativa.
L’importanza della pianificazione finanziaria
Uno dei principali passi che deve essere effettuato sulla via del proprio successo finanziario implica necessariamente la necessità di dedicare del tempo e delle energie alla pianificazione. È impossibile gestire efficacemente le proprie finanze se non si sa quanti soldi si ha a disposizione da spendere, o non si ha un piano valido su come vuoi spendere, investire e risparmiare. È necessario creare una road map precisa, definendo i propri obiettivi finanziari. In caso contrario, tutto quello che farai è navigare a vista, con tutti i rischi che questo comporta.
Come essere finanziariamente responsabili?
Il primo passo sulla via del successo finanziario? E’ certamente rappresentato dall’assunzione di responsabilità: solamente in questo modo avrai infatti il pieno controllo del tuo futuro finanziario e ogni scelta che farai potrà avere un sicuro impatto. Dunque, indipendentemente dalla tua età o dalla tua formazione, dovrai cercare di avere il controllo delle tue questioni finanziarie, perché altrimenti finirai con il non comprendere perché magari non riesci a risparmiare!
Ma come si fa? Inizia a porti alcune domande, come ad esempio se hai sotto controllo tutte le tue spese, perché sai esattamente dove vanno a finire i tuoi soldi ogni mese, e se stai facendo ricerche accurate prima di prendere una importante decisione di acquisto (ad esempio, un’auto o un computer)?
Brand, come sceglierlo senza sbagliare!
Scegliere il proprio nuovo brand? Non è affatto semplice e, dando uno sguardo ai suggerimenti e ai consigli che potete trovare sul web, noterete come sono numerose le opinioni contrastanti. A nostro giudizio, però, sarebbe opportuno non cedere alla tentazione di utilizzare le iniziali: sono potenzialmente molto noiose e sono tutt’altro che interessanti. Certo, ci sono società che hanno costruito la propria fortuna così (IBM), ma forse è bene voltare pagina.
Inoltre, vi consigliamo di non usare un nome generico che non significa nulla. Meglio optare per nomi concreti, che magari sfruttano dettagli come numeri e giorni per dare maggiore enfasi ai propri concetti. Assicuratevi altresì di poter registrare il nome del marchio: è inutile costruire un business plan che poggia proprio sul brand che avete felicemente individuato se vi rendete conto che in realtà è già stato utilizzato da altri.
Cala l’indice di fiducia economica dell’eurozona
L’indice di fiducia economica (ESI) della Commissione Europea è calato a quota 115,3 punti, contro i 114,7 punti del mese di gennaio. L’indice rimane così sui massimi livelli statistici dall’inizio degli anni 2000, mostrando come le imprese siano meno euforiche rispetto al mese scorso nel settore dei servizi (con indice che scende a 16,7 punti da 18,0 punti) e nel commercio al dettaglio (con indice a 5,0 punti da 6,0 punti), anche se gli indici rimangono su livelli storicamente elevati.
La fiducia presso le imprese manifatturiere è sostanzialmente su livelli stabili, con indice simile a quello dello scorso mese, a 8,8 punti, dal momento che l’aumento della domanda è in parte compensato da un incremento delle scorte in magazzino.
Disoccupazione europea in flessione
Stando a quanto affermano gli ultimi dati elaborati dall’Eurostat, nell’eurozona la disoccupazione nel mese di ottobre è calata di un decimo di punto percentuale all’8,8%, contro il dato dell’8,9% rilevato nel corso del mese precedente, e a sorpresa rispetto alle attese. Si tratta – peraltro – del secondo calo consecutivo e del nuovo livello minimo dal 2009 a questa parte. In media ora il livello è in rotta per un calo di due decimi nell’ultimo trimestre all’8,8% dal 9,0% del terzo.
Inflazione, ecco le città dove corre di più
L’inflazione italiana fatica a cavalcare un ritmo desiderabile, ma non in tutto lo Stivale la situazione è la medesima. Secondo quanto affermano le ultime stime prodotte dall’Istat, infatti, i prezzi sono calati dello 0,3 per cento su base mensile e sono cresciuti dell’1,1 per cento su base annua, contro il + 1,9 per cento dello scorso aprile.
Cresce il reddito a disposizione delle famiglie italiane
In Italia torna a crescere il reddito disponibile delle famiglie consumatrici. Stando a quanto comunicano gli ultimi aggiornamenti forniti dall’Istat, infatti, il dato risulterebbe essere aumentato dello 0,2 per cento trimestre su trimestre nel secondo quarto dell’anno, dopo lo 0,5 per cento trimestre su trimestre di inizio anno.