Tenere d’occhio la fiducia dei consumatori è sicuramente uno dei migliori modi per non perdere di vista un fondamentale indicatore in grado di intercettare i segnali del “futuro” del mercato. Quando la fiducia dei consumatori è alta, infatti, i consumatori sono probabilmente più inclini alla spesa. Ed è per questo motivo che la valutazione periodica dell’indice di fiducia dei consumatori assume così tanta importanza per gli investitori!
Per esempio, negli Stati Uniti assume rilevanza il c.d. CCI, realizzato attraverso un campione di 5.000 famiglie, e in grado di rappresentare l’indicatore più accurato della fiducia dei consumatori. Anche se lievi modifiche del dato non sono fortemente indicative di un problema esistente, i grandi spostamenti del dato possono essere un segno di un possibile shock per l’economia.
È anche per questo motivo che le banche centrali come la Fed osservano sempre quel che succede su questo dato per poter ottenere un supporto in grado di influenzare la sua politica dei tassi d’interesse, e dunque a sua volta poter impattare più o meno consapevolmente sui prezzi delle azioni.
Di norma, quando la fiducia dei consumatori risultare essere in calo, la Fed ottiene maggiori probabilità di abbassare i tassi d’interesse, con una condizione che generalmente ai mercati azionari è considerata di gradimento. Livelli di fiducia che tendono ad aumentare spesso può inoltre essere l’avvertimento dell’inizio di un periodo di inflazione, visto e considerato che una tendenza al rialzo rapido della fiducia dei consumatori può indurre la Fed ad aumentare i tassi d’interesse per contrastare l’eccessiva crescita dei prezzi.