Vi siete mai domandati come funziona un airbag? E in che modo un airbag può essere attivato da un impatto?
Cerchiamo di scoprirlo, sintetizzando il processo di funzionamento degli airbag, iniziando ricordando che quando un’auto colpisce qualcosa (un muro, un’altra auto, ecc.), inizia a decelerare (ovvero, a perdere velocità) molto rapidamente. Un accelerometro (un chip elettronico che misura l’accelerazione o la forza) rileva il cambio di velocità e, se la decelerazione è sufficientemente grande, l’accelerometro attiva il circuito dell’airbag. La normale frenata non genera abbastanza forza per farlo.
Il circuito dell’airbag passa una corrente elettrica attraverso un elemento riscaldante (un po’ come uno dei fili di un tostapane) e l’elemento riscaldante accende un “esplosivo” chimico. Gli airbag più vecchi usavano il sodio azide come “esplosivo”; quelli più nuovi utilizzano sostanze chimiche diverse.
Come le ustioni esplosive, anche questo meccanismo genera un’enorme quantità di gas innocuo (tipicamente azoto o argon) che si riversa in una sacca di nylon imballata dietro il volante. Mentre questa sacca si espande, fa saltare il coperchio di plastica dal volante e si gonfia davanti al guidatore. La borsa è rivestita con una sostanza gessosa come il talco, che aiuterà la sacca “scattare” e fuoriuscire senza intoppi.
Il conducente (avanzando a causa dell’impatto) spingerà la propria forza contro il sacco. Questo farà sgonfiare parzialmente la sacca mentre il gas che contiene sfuggirà attraverso piccoli fori attorno ai suoi bordi. Quando la macchina si ferma, la borsa dovrebbe essere completamente sgonfia.
Un meccanismo apparentemente semplice, piuttosto affidabile, obbligatorio in tutte le nuove auto e, fortunatamente, in grado di tutelare la vita negli incidenti più seri.