I principali indici azionari europei e del resto del mondo sono riusciti ad archiviare la prima settimana dell’anno con generalizzati rialzi, grazie anche alla contestuale debolezza registrata sul segmento dei titoli di Stato che ha spostato la liquidità su asset maggiormente remunerativi e con valutazioni in molti casi ancora particolarmente contenute.
Ebbene, in tale scenario una delle migliori performance è stata realizzata dal mercato italiano, con l’indice più rappresentativo di Borsa Italiana, il FTSE MIB, che ha archiviato l’intera settimana con un progresso di oltre il 2 per cento, grazie ai maggiori acquisti sui titoli Bancari che hanno condotto a registrare un nuovo massimo da gennaio 2016, spingendo l’indice verso l’importante livello psicologico di 20.000 punti.
Negli Stati Uniti, i principali indici hanno registrato nuovi livelli record, con il mercato che attende con attenzione le indicazioni che perverranno dalla nuova stagione delle trimestrali; a tal proposito, il consenso stima una crescita media degli utili delle società appartenenti all’S&P500 pari al 3,8 per cento, su cui dovrebbe incidere positivamente ancora il comparto finanziario. Se a ciò si aggiunge che le previsioni della crescita degli utili per il 2017 sono di nuove crescite, si ottiene un quadro che si sta tingendo di tinte positive. In un contesto di generale cautela i principali mercati asiatici hanno invece tenuto un andamento più prudente e contrastato.
Ad ogni modo, l’evento che catalizzerà la maggiore attenzione nelle prossime settimane sarà, ancora una volta, quel che accadrà all’interno dei confini statunitensi, con l’amministrazione Trump che romperà gli indugi a partire dal prossimo 20 gennaio, e con le conseguenti politiche di investimento e fiscale che entreranno in vigore nelle settimane successive.