Continuano a sovrapporsi gli studi che evidenziano i pro e i contro delle sigarette elettroniche, e si concentrano sul fatto che la sigaretta elettronica sia o meno un’alternativa più salutare rispetto alla sigaretta tradizionale.
Ultimo studio – in ordine di tempo – a inserirsi in questo filone è quello dei ricercatori della University of North Carolina Chapel Hill, i cui risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, in cui viene affermato che fumando le e-cig si corre il rischio di attivare una risposta immunitaria che potrebbe determinare dei problemi anche molto seri all’apparato respiratorio, come le bronchiti o la fibrosi cistica.
Per poter arrivare a una simile conclusione i ricercatori hanno assunto in considerazione un campione di 45 volontari, suddiviso equamente tra non fumatori, fumatori di sigarette tradizionali e fumatori di sigarette elettroniche. Per ogni soggetto è stato poi analizzato un campione di espettorato, al fine di individuare eventuali componenti specificamente associabili ad alterazioni dell’apparato respiratorio.
È così emerso che le e-cig aumentano, nelle vie respiratorie, la concentrazione di componenti che possono generare infiammazioni a livello polmonare: tra queste, alcune determinate da uno sviluppo eccessivo di neutrofili, importanti cellule che servono per combattere agenti patogeni. Se tuttavia tali agenti sono presenti in eccesso, possono in realtà contribuire allo sviluppo di malattie infiammatorie polmonari, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva e la fibrosi cistica.
In aggiunta a ciò, è stato osservato che le e-cig accrescono, al di fuori dei polmoni, la concentrazione di alcune proteine associate alla morte delle cellule dei tessuti che collegano organi e vasi sanguigni.
Insomma, le sigarette elettroniche sono sicuramente meno nocive di quelle tradizionali, ma il nuovo studio ha aperto un frangente piuttosto interessante che andrà certamente approfondito.