La pubblicazione di alcuni nuovi dati macro sul territorio a stelle e strisce ci permette di fare il punto sull’andamento delle vendite sul mercato immobiliare americano. Cominciamo dalle vendite di case esistenti, che nel corso del mese di febbraio sono diminuite a quota 5,49 milioni di unità annualizzate, contro i 5,69 milioni di gennaio.
La correzione sembra essere diffusa sia alle unità monofamiliari (-3 per cento mese su mese) sia a quelle multi-familiari (-9,2 per cento mese su mese). Si noti come le serie statistiche di questo dato macro siano state volatili negli ultimi mesi, ma il trend sottostante rimane ad ogni modo positivo. Le scorte di case invendute restano molto basse, pari a 3,8 mesi (ovvero, il tempo potenziale e teorico di “smaltimento” dell’attuale invenduto, se si proseguisse con lo stesso trend attuale), e sono sempre coerenti con l’aumento dell’attività di costruzione di nuove unità. Nel primo trimestre la crescita degli investimenti residenziali dovrebbe accelerare ed essere vicina a +14 per cento trimestre su trimestre annualizzato.
Per quanto riguarda invece il comparto della vendite di case nuove, il dato è aumentato a sorpresa a 592 mila unità, contro un consenso dei principali analisti finanziari pari a 564 mila unità e rispetto a 558 mila unità del mese di febbraio. L’incremento è diffuso a tutte le aree geografiche tranne il Nord-Est. Le scorte di case invendute a febbraio calano a 5,4 rispetto a 5,8 di gennaio. Le costruzioni residenziali dovrebbero segnare un incremento a due cifre nel corso del primo trimestre dell’anno, nonostante il rialzo dei tassi dei mutui sia in corso di evoluzione, e potrebbe durare anche nelle prossime settimane, conferendo nuovo impulso a una tendenza in fase di evidente formazione.