Sono vari i settori industriali e commerciali italiani che hanno pesantemente risentito della crisi correlata alla pandemia causata dal virus Sars-Cov2 nel corso del 2020. In particolare la crisi ha colpito, e lo sta ancora facendo, alcuni settori e alcune zone. Tra le più penalizzate troviamo sicuramente l’hinterland milanese; il capoluogo lombardo infatti prosperava anche grazie all’accesso cittadino quotidiano di moltissimi lavoratori e all’organizzazione periodica di fiere, concerti ed eventi vari.
Come cambiano le città italiane: il lavoro
Ciò che si è verificato nel 2020 nell’hinterland milanese di fatto ha colpito anche varie città, non solo italiane. A causa della pandemia da coronavirus per tutto il 2020 moltissimi lavoratori sono rimasti a casa in smart working. Questo ha comportato un minore afflusso nelle città, soprattutto nei distretti economici come quello milanese. Meno persone che arrivano in città ogni giorno significano meno inquinamento e traffico sulle strade, ma non solo. Sono infatti vari i ristoranti, i bar ed i piccoli negozi che hanno subito un duro colpo al fatturato, soprattutto a causa del minore afflusso di persone, che da tutta la Regione arrivavano in città. Per certi versi è anche probabile che le cose continuino ad andare così anche in futuro. Già numerose Università hanno dichiarato di voler continuare con le lezioni a distanza, così come varie aziende hanno adottato lo smart working per una consistente fetta dei propri dipendenti. Per aree quali le zone centrali di Milano e le municipalità dell’hinterland significa perdere migliaia di clienti, oggi ed in futuro.
Fiere, eventi e concerti
Nel corso del 2020 si è fermata, in parte o completamente, anche l’intera macchina che riguarda lo spettacolo, il cinema e gli eventi. Questo ha comportato una profonda crisi sotto diversi punti di vista, che non riguarda solamente le aziende strettamente connesse a questo settore di attività. La problematica economica si estende a macchia d’olio a numerose aziende che ne sono collegate indirettamente. Ad esempio aziende che si occupano di noleggio bagni chimici a Segrate e nel resto dell’hinterland milanese, aziende di ristorazione e del settore alberghiero, taxi e trasporto urbano, hanno vissuto un duro colpo: il numero delle fiere e degli eventi è sceso, in alcuni periodi del 2020, praticamente a zero. Per altro la situazione è critica ancora oggi, visto che la gran parte delle fiere e degli eventi si svolge ancora a porte chiuse, a distanza. È un intero comparto a subire questa crisi, senza possibilità di fare previsioni sul futuro. Per una città come Milano il mondo delle fiere aziendali, dei concerti, degli eventi sportivi con grande affluenza di pubblico, coinvolge un indotto non indifferente. Che di fatto ad oggi è ancora fermo, senza avere notizie utili per una chiara programmazione della ripresa.
Cosa accadrà domani
Ad oggi le aziende che hanno subito una forte riduzione del fatturato a causa del coronavirus si sono potute appoggiare esclusivamente sui sostegni da parte dello Stato. Che comunque coprono solo una piccola parte delle perdite subite. Ciò che più preoccupa è l’impossibilità di fare progetti per il futuro, la speranza è che con l’arrivo dell’estate i contagi diminuiscano in modo importante, come è avvenuto l’anno scorso. In modo da poter realmente organizzare almeno parte degli eventi già previsti per i prossimi mesi.