Le bacche di Acai sono un particolare frutto ottenuto da una palma diffusa principalmente in America centrale e meridionale, e nota scientificamente con il nome di Euterpe oleracea. Si tratta di una pianta piuttosto imponente, che è capace di raggiungere altezze di oltre 20 metri, rendendosi particolarmente visibile agli occhi degli esperti.
Ma per quale motivo le bacche di Acai sono diventate così celebri anche da noi? Il merito è delle loro promesse: secondo i sostenitori della bontà di questo alimento, infatti, le bacche di Acai sarebbero capaci di molte cose, perché avrebbero – tra le varie – proprietà anti-invecchiamento, , dimagranti, contribuirebbero alla prevenzione e alla lotta contro il cancro e contro le malattie su base infiammatoria, autoimmune o allergica.
Come se non bastasse quanto sopra, pare che le bacche di Acai siano anche in grado di proteggere dal colesterolo in eccesso e dalle malattie cardiovascolari. Sono inoltre ricchissime di antiossidanti naturali, di fibre, vitamine (A, B, C, E) e sali minerali. Grazie ai loro ottimi contributi in termini di elementi naturali, possono pertanto contribuire a migliorare l’elasticità dei vasi e la fluidità del sangue. Ma è così?
In realtà, almeno per il momento, non riusciamo a disporre di studi clinici che possano dimostrare in modo univoco e netto che il potere antiossidante delle bacche di Acai sia effettivamente superiore a quello di altri alimenti. Insomma, come avviene per altre bacche – come quelle di Goji – non fanno male ma… i loro nutrienti si trovano anche in molti altri frutti tipicamente mediterranei!
È pur vero che diversi studi hanno mostrato che un consumo regolare di alimenti ricchi di flavonoidi (come appunto le bacche di Acai, piuttosto che i mirtilli o il cioccolato fondente) è effettivamente in grado di migliorare l’elasticità dei vasi, la fluidità del sangue e di ridurre la concentrazione di molecole infiammatorie.
Guai a pensare alle bacche di Acai, però, come a prodotti miracolosi. Come dichiarato dal National Cancer Institute (USA), non contrastano il cancro (come qualcuno aveva sostenuto)…